“Nonostante siano fuori tempo massimo con idee non ancora troppo lontane da poterle considerare riattualizzate, né troppo moderne da poterle percepire come novità, il gruppo sfodera un’ottima capacità complessiva nella stesura dei pezzi in sintonia con brillanti arrangiamenti e lodevole pronuncia per il genere proposto”
ROCKAMBULA 6/10
“Freschezza, sfrontatezza e gioventù sono le tre parole magiche che vengono subito in mente ascoltando Hype, l’EP d’esordio del trio Plastic Light Factory. Cinque brani completamente autoprodotti che propongono un sound brioso e leggero, fortemente ispirato e influenzato dall’Indie Rock britannico.Il trio dimostra di padroneggiare bene materia e genere riuscendo a mantenere in tutti i pezzi la qualità alta e il ritmo sostenuto, tanto da pensare di trovarsi davanti a un gruppo straniero e non italiano.”
IEZINE 7,5/10
“I Plastic Light Factory suonano come se avessero l’Inghilterra indie rock di metà anni ’00 nel cuore. Il loro ep di debutto, infatti, riprendendo il suono sviluppato da Franz Ferdinand, Arctic Monkeys e soci, si compone di cinque pezzi ammiccanti e trascinanti.”
“L’Hype dei Plastic Light Factory ha diverse radici, ed è come quella necessità di contrasto fra mods e rockers di Quadrophenia, prima della battaglia di Brighton. È uno scontro violento, fatto di due sfere incompatibili ma essenzialmente destinate a convergere insieme, che per un attimo si accorgono di non essere così diverse dal proprio avversario, il cui risultato sarà poi rappresentato dal britpop mai quieto dei Blur e dall’irrisolvibile dualismo di Song 2 e Beetlebum.”
[“Colour of the Morning”] è un ottimo pezzo colorato e luminoso, con atmosfere “californiane”, ricollegabile infatti al Paisley pop e alla sua commistione ad esempio di psichedelia, garage e pop. Con la loro immaginazione e la loro musica riescono a travalicare i confini della propria terra e ad approdare oltremanica in terra d`Albione”
[“Colour of the Morning”] è un pezzo che mette in mostra l’equilibrio fra linee “morbide”, ritmi sostenuti, tratti ruvidi e riferimenti psichedelici.
SANTERIA SOCIAL CLUB
“Giovani come la notte, fugaci come le occasioni, effimeri come le comete, i Plastic Light Factory sono un vortice dove è bello finirci dentro. Lineamenti psycho-delivery, spiriti cangianti, pelli di serpente nel deserto, vengono dall’HYPE dove tutto sembra ricordare Joshua Tree e i cartoni di Lsd.”